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In questa guida spieghiamo come scegliere la migliore crema riducente e proponiamo una lista dei migliori prodotti con recensioni e prezzi.
Come Scegliere una Crema Riducente
Utilizzando dei prodotti cosmetici di qualità, da applicare in maniera costante, otterrete dei buoni risultati per quanto riguarda la riduzione delle adiposità localizzate. In base alla loro azione, le creme riducenti possono essere distinte in alcune categorie che ora analizzeremo nel dettaglio.
Tramite i trattamenti cosmetici è più semplice trattare adiposità localizzate che non la cellulite. Si tratta infatti di problemi che riconoscono un’origine diversa: le adiposità localizzate non rappresentano una vera e propria patologia, quanto un accumulo di grasso, mentre la cellulite è una malattia cronico – degenerativa che interessa il connettivo sottocutaneo. Le adiposità localizzate sono dovute ad un aumento di numero e di dimensione delle cellule adipose, ovvero le cellule che accumulano grassi, e non comportano variazioni morfologiche o fisiopatologiche del tessuto.
I lipolitici sono delle sostanze che favoriscono la scissione dei trigliceridi in acidi grassi, durante il processo di lipolisi. All’interno di questa categoria di sostanze rientrano Xantine, Alghe marine e Carnitina. Delle xantine fanno parte la caffeina, la teobromina e la caobromina, sostanze contenute in caffè, tè e cacao, rispettivamente. Tali sostanze sono in grado di attivare il metabolismo delle cellule adipose, favorendo la scissione dei trigliceridi depositati al loro interno. Il metabolismo viene attivato aumentando il cAMP, che induce la scissione dei trigliceridi in glicerolo e acidi grassi.
Le alghe marine, ad esempio la quercia marina o la laminaria, contengono polisaccaridi, mucillagini, acido alginico, vitamine e minerali, e anch’esse favoriscono la lipolisi e la scissione dei trigliceridi di deposito. La carnitina, invece, trasporta gli acidi grassi che derivano dalla scissione dei grassi di deposito verso i mitocondri, degli organuli cellulari all’interno dei quali i grassi vengono ossidati, con produzione di energia.
Alcune sostanze impediscono che i pre adipociti si differenzino in cellule adipose, limitando il numero di adipociti. I pre-adipociti sono precursori delle cellule adipose mature e in questo stadio non riescono ancora ad immagazzinare i grassi di deposito. Quando si trasformano in cellule adipose mature, tali cellule acquisiscono la capacità di sintetizzare i trigliceridi a partire dagli acidi grassi, e di immagazzinare i lipidi sotto forma di depositi. Tra le sostanze che svolgono un’azione di antidifferenziazione adipocitaria rientrano elementi derivati da alghe o vegetali
-Sphacelaria scoparia: si tratta di una piccola alga che è possibile reperire nei litorali dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
-Chenopodium quinoa: questa pianta erbacea viene utilizzata a scopo alimentare dalle popolazioni delle Ande. Gli antichi Inca la consideravano una pianta sacra.
-Glaucina: questo alcaloide viene estratto dal papavero Glaucium flavum, anch’esso diffuso nelle zone costiere dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Si tratta di sostanze che svolgono un’azione drenante e antiedemigena, poiché permettono di diminuire il ristagno dei liquidi interstiziali. Tali sostanze consentono quindi di ridurre la ritenzione idrica, un problema che spesso si presenta insieme agli accumuli adiposi localizzati, in particolare a livello degli arti inferiori. Tra le sostanze drenanti rientra l’Escina, che si trova nei semi di ippocastano e che agisce a livello microvascolare, con azione antiedematosa e che contrasta la ritenzione idrica. L’escina riduce il numero di pori presenti a livello della parete dei vasi del microcircolo, migliorandone la resistenza e riducendo la permeabilità capillare.
All’interno di questo gruppo rientra anche la Centella asiatica, una pianta che presenta azione vaso protettiva e agisce soprattutto a livello venoso, migliorando l’elasticità della parete dei vasi e favorendo il ritorno del sangue al cuore. A partire da questa pianta vengono ottenuti principi attivi come tannini, flavonoidi e saponine, che favoriscono la sintesi di collagene da parte di cellule chiamate fibroblasti, che hanno lo scopo di rendere più solida la parete dei vasi.
Alcune sostanze, una volta applicate sulla pelle, riescono a stimolare il microcircolo cutaneo, migliorando l’afflusso di sangue in quella zona e, di conseguenza, l’assorbimento di principi attivi utili per la vasocostrizione o la vasodilatazione. Tra queste sostanze rientra l’etil nicotinato, un estere sintetico in grado di indurre iperemia. Dal momento che riesce a indurre la vasodilatazione, aumentando l’afflusso di sangue nella zona, provoca nella cute una sensazione di calore ma anche, talvolta, un arrossamento e un leggero prurito. Questi ultimi effetti dipendono anche dalla sensibilità individuale, e non hanno niente a che vedere con reazioni di allegria o intolleranza. Tali fenomeni dovrebbero scomparire nell’arco di massimo 60 minuti.
Anche il mentolo, una sostanza di origine naturale che viene estratta dall’olio essenziale di menta, entra a far parte delle sostanze che inducono modificazioni a livello del microcircolo. Il mentolo, essendo un alcool, agisce tramite un meccanismo diverso rispetto a quello degli esteri. Una volta applicato sulla pelle, infatti, sottrae calore quando evapora e induce una sensazione di fresco sulla zona. Inoltre, tramite interazione con i canali degli ioni calcio a livello dei terminali nervosi della cute, provoca una sensazione di freddo. Il mentolo inoltre provoca vasodilatazione e quindi aumento dell’afflusso di sangue nella zona, seguito da una successiva vasocostrizione.
Nei prodotti cosmetici trovate spesso il mentil lattato, un derivato del mentolo e dell’acido lattico, anch’esso dotato della caratteristica capacità di provocare sulla cute una sensazione rinfrescante. Rispetto al mentolo non presenta odore volatile; inoltre ha un effetto rinfrescante più intenso e di maggiore durata nel tempo.
Anche il peperoncino, in particolare la capsaicina in esso contenuta (l’alcaloide che gli conferisce il sapore piccante), riesce a interagire con il microcircolo. La capsaicina produce sulla mucosa orale una sensazione di calore e bruciore proprio per via della sua capacità di agire sui recettori termici VR1 e VRL-1 (che inviano segnali alla corteccia cerebrale quando la temperatura alla quale sono esposti supera una certa soglia). Qualora venga applicato sulla cute, l’estratto di peperoncino provoca iperemia e stimola l’afflusso di sangue nella zona. A livello delle mucose può provocare una sensazione di bruciore di intensità variabile e dipendente dalla quantità di capsaicina in esso contenuta.
Creme Riducenti più Vendute Online
Nella seguente tabella è possibile trovare una lista delle creme riducenti più vendute online in questo momento. Cliccando i diversi prodotti mostrati nell’elenco viene aperta una nuova pagina in cui è possibile leggere le caratteristiche tecniche e le opinioni di chi ha provato i prodotti.
Ultimo aggiornamento 2024-10-13 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API